Untitled Document
Nel 1952, ricorda ancora Galante Garrone, Calamandrei scriverà, riferendosi alle “abominevoli” leggi razziali, che era proprio un «incontenibile senso della ingiustizia, più forte di ogni ragionamento, che spingeva i giudici a cercare ingegnosi pretesti dialettici per eludere nei loro giudizi la spietata follia di quelle leggi abominevoli: e la motivazione era spesso lo schermo abilmente studiato per compiere questo generoso tradimento» (Piero Calamandrei, La crisi della motivazione, in Processo e democrazia. Conferenze tenute alla Facoltà di diritto dell’Università nazionale del Messico (Padova Cedam 1954) pp. 113-114, la conferenza è del 24 febbraio 1952.)